Volume di 224 pagine in carta patinata con
384 figure a colori.
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CATALOGO DEI TELEGRAMMI PUBBLICITARI ITALIANI a cura di Enrico Bertazzoli - Paolo De Magistris - Carlo Sopracordevole
A suo tempo
lo
Speciale Monografico n. 2
è stato inviato
gratuitamente a tutti i soci U.F.I.
Dopo anni di ricerche e di lenta elaborazione, sono stati censiti tutti i telegrammi pubblicitari utilizzati in Italia, e ne è stato ricavato un volume di 224 pagine a colori promosso dall’Unione Filatelisti Interofili. Negli anni Trenta, e più tardi negli anni Cinquanta del Novecento, le Poste Italiane hanno ritenuto di sfruttare alcuni spazi dei moduli telegrafici in normale uso, per ospitare annunci commerciali, assegnando la gestione della pubblicità a concessionari. A iniziare dal 1933, sono comparsi i primi telegrammi recanti inserzioni pubblicitarie di vario genere, per promuovere numerosi prodotti, ma anche spettacoli, fiere, lotterie, alberghi. L’operazione è proseguita fino al 1938, e nell’arco di 6 anni, sono stati messi in circolazione 96 milioni di esemplari di telegrammi pubblicitari in totale, suddivisi in 127 tipi con tirature variabili da 200.000 a 2.500.000 pezzi per tipo, più 5 varietà, che portano gli specimen catalogati del periodo a 132 tipi diversi. I primi 65 tipi sono di formato più grande, e recano lo stemma di Stato al centro della parte alta di ogni modulo, mentre i rimanenti sono di formato più piccolo, ed hanno lo stemma posizionato a sinistra in alto di ogni telegramma. Ogni stampato reca da 4 a 10 inserzioni, situate al recto ed anche al verso dei moduli. Tutti i telegrammi sono definiti “Mod. 30”, ma ci occupiamo anche dei moduli per telegrammi in partenza “Mod. 25”, di cui esistono alcune versioni pubblicitarie degli anni dal 1935 al 1938. La pubblicità è ripresa nel 1951, quando ormai l’Italia era diventata una Repubblica, ed è continuata fino al 1960. Anche in questo periodo il formato è cambiato: i telegrammi del 1951 sono della stessa misura dei precedenti del Regno, mentre gli altri sono di formato più piccolo. Della maggior parte dei telegrammi di questo periodo non si conosce la tiratura effettiva di ciascuna tipologia, e non si è neppure certi di aver individuato tutte le varietà prodotte. La pubblicità nettamente prevalente è quella della Società Olivetti, spesso unico inserzionista dei telegrammi. Per i telegrammi del periodo Regno, la valutazione si basa sulla tiratura, mentre per quelli più recenti, è riferita alla frequenza con la quale ogni tipo viene reperito. Lo stato di conservazione è determinante riguardo la valutazione, tanto che un cumulo di difetti può azzerare il valore di un telegramma. Circa la natura del documento, si tratta di modulistica postale ufficiale, esistente soltanto allo stato di usato, e come tali i telegrammi sono in un certo senso assimilabili agli interi, e sono utilizzabili nelle collezioni da esposizione di storia postale ed in quelle tematiche. In catalogo sono classificati e riprodotti a colori, tutti i telegrammi pubblicitari finora noti (233 tipi complessivamente), ciascuno con un punteggio corrispondente ad una valutazione in euro.
Volume di 224 pagine
in carta patinata con 384 figure a colori. In vendita anche da VACCARI s.r.l |